La Villa di Livia a Prima Porta

data da confermare

Lungo l’antica via Flaminia, su un’altura che domina la valle tiberina, emergono i resti della Villa di Livia, amata moglie di Augusto. La villa era denominata dalle fonti antiche ad gallinas albas, in ricordo di uno straordinario evento occorso a Livia mentre si recava nei suoi possedimenti, narrato da Plinio il vecchio: un’aquila le aveva lasciato cadere in grembo una gallina bianca che portava nel becco un ramo di alloro. Nel 1863 alcune fortunate esplorazioni misero in luce la celebre statua di Augusto loricato, ora ai Musei Vaticani, e immediatamente dopo la stanza semipogea con le pareti affrescate dalle splendide pitture di giardino, oggi esposta a Palazzo Massimo alle Terme. Un sito straordinariamente ricco e significativo che ci permetterà di
visitare gli ambienti privati dove sono ancora visibili le camere da letto, i cubicula, di Livia e dell’imperatore, l’atrio e un piccolo giardino interno, e infine la zona di rappresentanza, costituita da grandi ambienti che si affacciano sul peristilio. Tutto il complesso aveva le pareti affrescate e i pavimenti a mosaico o in opus sectile. Una grande terrazza porticata con giardino, probabilmente il lauretum ricordato dalle fonti letterarie, ornava il lato orientale della residenza imperiale, da cui si poteva ammirare la valle del Tevere. L’Antiquarium, di recente allestimento, espone i reperti più significativi rinvenuti nel sito.
INFO: apt alle ore 10,15 in via Villa di Livia, 187 (all’interno del parco comunale di Prima Porta, raggiungibile anche con il trenino da piazzale Flaminio, scendendo alla fermata Prima Porta); costo € 12,00 comprensivo di visita guidata e whispers.